Città di Legnago
Provincia di Verona

L'Excursus normativo

 

 

Il sistema di governance regionale è stato coinvolto, negli ultimi anni, in un processo di rinnovamento che ha interessato le modalità di intervento degli attori chiamati in causa nella gestione ed erogazione dei servizi sociali.

La legge n. 328/2000 "Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali" ha ridefinito il profilo delle politiche sociali apportando diversi elementi di novità; tra questi si cita l'art 8 comma 3, lettera a) il quale ha affidato alle Regioni il compito di determinare gli Ambiti Territoriali in cui si valorizza il ruolo dei Comuni in rete diffusa nel territorio per la funzione di organizzazione e gestione dei servizi sociali.

Il D.Lgs n. 147/2017 "Disposizioni per l'introduzione di una misura nazionale di contrasto alla povertà" all'art. 23 comma 2 stabilisce che: "nel rispetto delle modalità organizzative regionali e di confronto con le autonomie locali, le regioni adottano ambiti territoriali di programmazione omogenei per il comparto sociale, sanitario e delle politiche per il lavoro, prevedendo che gli ambiti territoriali sociali trovino coincidenza per le attività di programmazione ed erogazione integrata degli interventi con le delimitazioni territoriali dei distretti sanitari e dei centri per l'impiego".

Il conseguente Piano Regionale per il Contrasto alla Povertà 2018-2020 (adottato con DGR n.1504/2018), che prevede obiettivi specifici di rafforzamento del sistema di interventi di contrasto alla povertà, fa riferimento alla definizione degli Ambiti Territoriali Sociali quali soggetti che garantiscono l'integrazione tra politiche e l'uniformità negli interventi per l'inclusione sociale.

La D.G.R.V. n. 593 del 20 maggio 2022, con la quale la Regione Veneto ha approvato l’Atto di programmazione regionale per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà 2021 – 2023, ha dato seguito a quanto disposto nel Piano Nazionale per gli interventi e i servizi sociali per il contrasto alla povertà 2021 – 2023 nonché alle successive indicazioni del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali pervenute alle Regioni nel 2022.

 

La Regione del Veneto, nel Piano Regionale, indica le condizioni richieste ai territori per lo sviluppo della programmazione locale tra cui:

a. adottare una visione “allargata” del target dei destinatari, proprio per poter cogliere al meglio la

complessità della situazione socio-economica e la multidimensionalità della povertà (non solo economica, ma anche abitativa, relazionale, ecc.) dando pieno corso al cambio di modello introdotto dal D.Lgs. n. 147/2017, che porta i servizi sociali ad affrontare, oltre all’integrazione sociosanitaria fino ad oggi prevalente, quella socio-lavorativa e quella con le restanti politiche, “secondo una prospettiva bio-ecologica dello sviluppo umano”;

b. lavorare a una piena integrazione tra l’offerta delle politiche socio assistenziali e quella delle altre aree, quali: lavoro, salute, formazione, casa, trasporti, cultura e sport, ragionando ed operando in un’ottica di complementarietà delle risorse, condivisione di strumenti e modalità operative comuni ai vari attori. L’integrazione tra politiche deve avvenire sia a livello regionale sia locale, in particolare impegnando quest’ultimo livello;

c. creare percorsi amministrativi ed organizzativi finalizzati ad una progressiva evoluzione dei sistemi di aiuto che porti a mitigare la frammentazione tanto a livello istituzionale quanto a livello organizzativo. Per quanto riguarda l’aspetto istituzionale, sicuramente rappresenta un elemento chiave la definizione chiara e condivisa del ruolo, dell’operatività e, in ultima analisi, della legittimazione riconosciuta agli Ambiti Territoriali;

d. assicurare omogeneità a livello di programmazione e di intervento per poter dare attuazione e garantire il rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni nella lotta alla povertà, così come definiti dal D.Lgs. n. 147/2017, non solo limitatamente alla misura ReI, ma in tutte le aree del lavoro sociale;

e. valorizzare, disseminare e rilanciare le buone prassi maturate sul territorio, in particolare quelle inerenti alla collaborazione con gli enti del Terzo Settore, gli Istituti Scolastici, altri soggetti istituzionali, le Imprese Profit dotate di strategie di responsabilità sociale e con le Comunità territoriali dato che sempre più possono divenire risorse per aiutare ad intercettare nuove problematiche e nuovi bisogni, ma anche per avviare processi di innovazione.

 

Il Decreto Ministeriale n. 103/2019 istitutivo del SIOSS (Sistema Informativo dell'Offerta dei Servizi Sociali che deriva dal D.Lgs n. 147/2017) prevede all'art. 2 comma 2 e all'art. 3 che l'unità di rilevazione del sistema informativo sia l'Ambito Territoriale Sociale "quale aggregazione di unità elementari di analisi rappresentate dai comuni".

 

Tali indicazioni normative nascono anche in ragione della necessità di adottare modalità organizzative e gestionali più rispondenti al territorio e di orientare il sistema degli interventi e dei servizi sociali, da coordinarsi con quelli sanitari e socio-sanitari, in maniera innovativa e adeguata alle problematicità. In tale ottica, gli Ambiti Territoriali Sociali sono strumento primario di ricognizione dei bisogni, in continua evoluzione, per assicurare l'ottimizzazione delle risorse provenienti dalle reti istituzionali e non istituzionali.

Alla luce della recente evoluzione normativa che attribuisce agli stessi un ruolo sempre più centrale nei processi programmatori, rafforzando sempre di più l'Ambito Territoriale Sociale e il ruolo del suo Ente capofila, perseguendo i seguenti obiettivi:

  • favorire l'integrazione istituzionale, gestionale e operativa delle politiche sociali, socio-sanitarie, secondo una logica di rete e di presa in carico multidimensionale;

  • garantire la continuità e stabilità dei servizi alla persona e alla famiglia, in un'ottica comunitaria;

  • promuovere obiettivi di innovazione sociale più rispondenti ai mutati bisogni della collettività;

  • dare attuazione ad un welfare di comunità e generativo: con il primo si intende valorizzare e capitalizzare le prassi sperimentate, mentre con il secondo, si intende prevedere il coinvolgimento e la responsabilizzazione delle persone e delle famiglie beneficiarie degli interventi;

La Regione del Veneto, con DGR n. 1191 del 18/08/2020, ha individuato l’Ambito Territoriale Sociale come destinatario di tutte le politiche sociali regionali e locali, e nel caso che ci occupa, ha individuato il nostro Ambito sociale con denominazione "Ambito Sociale VEN_21 – Legnago.

La Legge n. 234 del 30.12.2021 (legge di bilancio per l’anno 2022) all’art. 1 commi 159-171, al fine di garantire la programmazione, il coordinamento e la realizzazione dell'offerta integrata dei LEPS sul territorio, nonché di concorrere alla piena attuazione degli interventi previsti dal Programma nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) nell'ambito delle politiche per l'inclusione e la coesione sociale, ha stabilito che i LEPS sono realizzati dagli ambiti territoriali sociali (ATS) di cui all'articolo 8, comma 3, lettera a), della legge 8 novembre 2000, n. 328, che costituiscono la sede necessaria nella quale programmare, coordinare, realizzare e gestire gli interventi, i servizi e le attività' utili al raggiungimento dei LEPS medesimi.

Il Piano Nazionale degli interventi e dei servizi sociali 2021-2023 individua i Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali (LEPS) ed i specifici obiettivi di servizio prevedendo nell'orizzonte triennale di programmazione l'accentuazione della gestione associata dei servizi sociali a livello di Ambito.

I Comuni, in quanto titolari delle funzioni in materia di sistema integrato dei servizi sociali, adottano sul piano territoriale gli assetti organizzativi e gestionali più consoni e funzionali alla gestione della rete dei servizi, al rapporto con i cittadini sulla base del principio di sussidiarietà e alla gestione dei finanziamenti e della spesa in relazione ai principi contabili e amministrativi.

La Regione del Veneto ha avviato un percorso per un Piano di Legge Regionale avente ad oggetto la definizione del ruolo degli Ambiti Territoriali Sociali nel sistema integrato socio sanitario. Nelle more dell’entrata in vigore delle disposizioni di legge regionale inerente il riordino dell’assetto organizzativo e pianificatorio degli interventi e servizi sociali, i Comuni dell’Ambito, in quanto titolari della funzione fondamentale di progettazione e gestione del sistema locale dei servizi sociali, hanno sottoscritto una convenzione per gestire in forma associata i servizi e gli interventi sociali previsti nell'Atto di programmazione territoriale, integrandoli con l’attuale modello di Delega all’Azienda Ulss 9 Scaligera mediante:

  1. la delega delle funzioni amministrative concernenti i servizi sociali al Comune di Legnago, che opera in qualità di comune Capofila e di Centro Servizi, in luogo e per conto degli Enti deleganti;

  2. la presenza di un organismo politico istituzionale, individuato nel Comitato dei Sindaci, con il compito dell'indirizzo sulle politiche sociali da realizzare nel territorio e della programmazione locale;

  3. la costituzione di un Ufficio comune, quale struttura tecnica e amministrativa, con funzioni di coordinamento e raccordo funzionale tra i piani e programmi, di supporto alla programmazione del Comitato dei Sindaci, di presidio professionale per la uniforme erogazione di interventi e servizi.

 

La convenzione - di durata triennale a decorrere dal 29 ottobre 2023 - ha la finalità di coordinare le attività e gli interventi dei servizi sociali attraverso l’esercizio associato dei servizi sociali a garanzia dell’unitarietà della presa in carico e dell’uniformità sul territorio, in coordinamento con i servizi socio-educativi, con i servizi sanitari e socio-sanitari.

 

torna all'inizio del contenuto